martedì 25 settembre 2007

Roberto Saviano: Sodoma o Gomorra?


“ Gomorra “ di Roberto Saviano ha ottenuto un notevole successo per un’opera prima, e il libro, sospinto dal tamtam mediatico, è arrivato a fare importanti numeri di vendita e a valicare i confini italiani. Un successo sicuramente meritato, dal momento che l’autore ha avuto il coraggio di scoperchiare il vaso di pandora dei traffici cammorristici casertani, e ai propri lettori non ha voluto far mancare nomi e cognomi delle famiglie che da decenni governano e prosciugano il territorio dell’entroterra napoletano.Saviano, come dimostra il libro, è certamente persona intelligente e non può non aver messo in preventivo il polverone che la sua denuncia avrebbe sollevato e le ripercussioni sul piano personale e famigliare. Prontamente è arrivata la “ fatwa “ da parte dei boss, mentre genitori e parenti si sono limitati a togliergli il saluto, e il fratello è stato costretto a trasferirsi al nord.Ritornato a Casal di Principe per partecipare a un incontro promosso dalle associazioni che si battono contro la camorra, è arrivato, tra imponenti misure di sicurezza, con una scorta da far invidia a quella di Bush quando decide di fare un saltino in Iraq. Il tutto per parlare in una piazza quasi vuota, tristemente disertata dai politici locali, ma affollata di sgherri delle famiglie che prendevano appunti su chi applaudisse più forte.Con gli appunti, invece, qualche problemino lo ha avuto la pletora di “pennivendoli” inviati da quotidiani e telegiornali a rinfrescare il solito teatrino fatto di domandine agli anziani del posto, nella speranza che la senilità di qualcuno lo tradisse e gli facesse pronunciare qualche parola in merito a quello che stava succedendo. Naturalmente, in cambio della loro arroganza da paladini della giustizia e del senso civico, hanno ottenuto l’ostinato mutismo di prammatica, che si sono affrettati a stigmatizzare. Così, per l’ennesima volta, dopo aver fatto finta di esporsi per mezza giornata, consumate le cene e caricati i rimborsi spese, si sono affrettati a risalire la penisola, sazi, tronfi e pronti a spruzzar veleno su chi non aveva avuto il coraggio di rovinarsi con le proprie mani per tutta la vita.Certamente sarebbe cosa auspicabile che il meridione fosse fatto di gente come Saviano, Libero Grassi o Don Puglisi, ma il meridione è fatto anche e soprattutto di gente comune, cui non si può chiedere di uscire allo scoperto partendo dal presupposto che lo stato che dovrebbe difenderli, nel 2006 insediava una commissione antimafia in cui rifulgevano i nomi di Paolo Cirino Pomicino e di Alfredo Vito, detto “ Alfredone Centomila Preferenze “. Il “ fuoco amico “ in Italia abbiamo imparato a conoscerlo, da quelle parti non ha misteri da sempre.Quelli che hanno urlato a Saviano che la camorra non esiste, certamente hanno esagerato, anche se in un paese che spesso si è caratterizzato per essere più papista del Papa, non ci si può poi stupire che qualcuno voglia apparire più camorrista della camorra, e sale forte il sospetto che, vista la propensione di costoro alla sodomia, il titolo più indovinato per il libro fosse appunto “ Sodoma “ e la collocazione più esatta nella collana “ Urania “ tra i romanzi di fantascienza.Sicuramente a qualcuno quest’articolo non piacerà. Adombrerà il sospetto che abbia voluto offrire una pezza d’appoggio all’omertà che da sempre è humus ideale per qualsiasi tipo di associazione a delinquere organizzata. E’ un rischio, ed è un rischio che anch’io ho messo in preventivo, con la speranza di essere compreso almeno dalle persone che non si sono ancora rassegnate all’omologazione culturale dilagante. In realtà quest’articolo vuole semplicemente rendere il giusto tributo a un collega che sta rischiando quel che resta della sua vita per un coraggioso libro di denuncia sociale e sottolineare l’ipocrisia di chi caldeggia l’ossimoro rappresentato dall’eroismo di massa: nel meridione la cultura è ancora in buona parte legata alla tradizione contadina, ed è proprio della saggezza contadina accorgersi dell’incedere del lupo anche quando si presenta travestito da pecora.

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