Ormai sono passati sei anni dall’11 settembre del 2001, eppure quella data continua a sembrare a tutti così vicina, e credo che nessuno riuscirà mai ad allontanarsi veramente da quelle folli immagini che ci rincorrono. L’11 settembre del 2007 dovrebbe essere un giorno di commemorazione, di rimpianto e di riflessione, ma non sarà così: quest’ 11 settembre sarà un giorno di polemiche e di sospetti.Molti ricorderanno l’immagine di un pregevole film in cui un anziano di Manhattan intuisce il crollo delle Twin Towers dalla sparizione dell’ombra che da sempre fagocitava il suo piccolo appartamento. Ma le ombre su quello che realmente sia successo quel giorno non sono sparite… semmai si sono allungate.Nel paese più sciovinista del mondo, un quarto della popolazione non crede alla versione ufficiale della tragedia. Con diverse sfumature che vanno dalle accuse d’inefficienza, a quelle di connivenza, per arrivare a quelle di aperta complicità, il dito si punta contro l’amministrazione Bush. I giornali, americani, hanno preferito far cadere un velo di silenzio, propendendo per l’assunto che se una cosa è troppo assurda per essere vera, sicuramente non è vera. Ciononostante, milioni di americani sono del parere opposto, e i molti nomi illustri ne rendono difficile la classificazione come dietrologi o visionari.Del resto rimane molto difficile trovare spiegazioni plausibili alle incredibili speculazioni di borsa che hanno anticipato l’evento, ai diversi testimoni che confermano esplosioni ai piani bassi degli edifici, ai misteri del volo della United Airlines 93. Inoltre il famoso rapporto ufficiale sui fatti, invece di fugare i dubbi, li alimenta. Nel rapporto si parla il meno possibile dei crolli del World Trade Center. È paradossale, ma è così. Non viene detto che il fuoco non ha mai fatto crollare alti edifici dotati di una struttura in acciaio, e non viene osservato che quei crolli hanno ben 10 caratteristiche comuni alle demolizioni controllate. Non si parla dell'asportazione dell'acciaio e delle macerie, avvenuta in fretta e furia dopo il diradarsi delle polveri e prima che qualunque esperto o commissione avesse la possibilità di esaminarle: quella asportazione avrebbe coperto qualsiasi prova dell'uso di esplosivo. Riguardo lo schianto di un aereo sul Pentagono sono state ignorate alcune delle domande più inquietanti, in modo da favorire la teoria ufficiale: perché i terroristi avrebbero colpito l'Ala Ovest, in fase di ristrutturazione? Il rapporto non dice che foto scattate dalla Associated Press e persino da un marine, mostrano che fino a 30 minuti dopo che il Pentagono sarebbe stato colpito da un 757 a 640 km orari, la facciata non era crollata. Non viene detto che nelle foto si nota che il buco che si formò era piccolo e che nessun Boeing avrebbe potuto starci. Men che meno viene osservato che quelle foto non mostravano nessun Boeing fuori dal Pentagono, né alcun rottame di esso. Il rapporto ufficiale di una Commissione degli Stati Uniti d'America non si chiede perché il sistema anti missili del Pentagono non ha abbattuto il fantomatico Boeing, dato che tale sistema era in grado di abbattere qualsiasi velivolo commerciale nelle vicinanze del Pentagono. La Commissione ha ignorato il “Progetto per un Nuovo Secolo Americano”, documento ad opera di diversi individui che ora fanno parte dell'amministrazione Bush: eppure in quel documento c'era la famosa ed esplosiva frase secondo cui un'altra Pearl Harbour avrebbe aiutato gli Stati Uniti.Potrebbe bastare, ma, a pochi giorni dalla ricorrenza della tragedia, si aggiunge il ridicolo messaggio di Bin Laden: il capo supremo del terrore mondiale invece di rinnovare l’invito alla jihad contro gli infedeli sembra essersi trasformato in arguto commentatore della politica interna americana, pare avere già in tasca la tessera del partito democratico e, visti gli incitamenti allo sciopero fiscale, adombra il sospetto che più che tra le montagne afgane, andasse cercato tra le colline varesine dove deve essere stato a colloquio con i massimi esponenti della Lega Nord.Inoltre sembra decisamente ringiovanito: cosa oltremodo seccante per un popolo che per anni si è fatto in quattro per tentare di non far invecchiare le proprie cariatidi hollywoodiane.La misura mi sembra colma, anche volendoci dimenticare che tutto questo avviene in un paese che ha la necessità di fatturare la guerra come il nostro ha quella di fatturare il turismo. In un paese che ha visto morire un presidente impallinato da qualche centinaio di metri con una carabina da lunapark e che ha invaso una nazione avendo in mano le prove di armi di distruzioni di massa e di atomiche, per tornarsene a casa con un fascio di scimitarre, probabilmente d’arredamento…Qualcuno ha giustamente affermato che la verità sull’ 11 settembre non la conoscerà la nostra generazione, ma io credo che abbiamo il dovere di fare tutto il possibile perché la possa conoscere almeno la prossima.
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