martedì 31 luglio 2007

mele, pecore e del perchè si chiamano paesi bassi


Ancora degli olandesi mi debbo occupare...


L'uomo sorpreso con una pecora è libero, per la Giustizia non può essere incriminato perché la pecora non è in grado di testimoniare.
L'uomo sorpreso mentre faceva sesso con una pecora è stato denunciato alla polizia, ma la Corte ha chiuso il caso perché, secondo la legge olandese, la zooerastia non è un crimine, in quanto non è dimostrabile se l'animale desidera fare sesso con gli "umani", oppure è costretto a farlo contro la sua volontà.


Evidentemente le tortine all' hashish fanno male: non contenti di aver sdoganato il partito pedofilo, ora mi saltano fuori con 'sta storia. E dire che sarebbe così facile mettere le cose a posto: gli mandiamo Mele come ambasciatore: un paio di donnine allegre (magari un po' zoccole), un po' di coca, e evitiamo che si pensi che i paesi bassi prendono il nome da un preciso riferimento al quoziente intellettivo degli abitanti.

lunedì 30 luglio 2007

De Hollandia, ovvero sulla libertà

Dal mio amico blogger Riccardo (http://lapennachegraffia.blogspot.com) ho appreso che un giudice olandese ha rifiutato un esposto contro la costituzione del partito pederasta. Con graffiante ironia Riccardo ha posto un problema veramente serio inerente quella che è, a mio giudizio, la notizia più importante della settimana. Altri siti (ho sbirciato un po' su internet per rispetto dei miei lettori, attuali e potenziali) hanno affrontato il problema da varie angolazioni. Notevole è, a tal riguardo, l'analisi giuridica di “Osservatorio sulla legalità e sui diritti” (http://www.osservatoriosullalegalita.org) che ha rilevato come tale possibile partito contrasti con la CEDU (Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo) e, su tale base si potrà adire alla commissione competente. Quest'informazione se non scontata, appare prevedibile per chi mastichi di diritto, dato il grado di notorietà della CEDU in ambienti giuridici, forse lo è (o lo era) un po' meno per alcuni (o per molti).

In ogni caso non è mia intenzione riesporre per intero le argomentazioni o gli articoli citati dall' “Osservatorio” (per chi volesse maggiori informazioni il collegamento, comunque, è questo: http://www.osservatoriosullalegalita.org/06/acom/07lug2/1744ritapedolanda.htm). Né voglio affrontare la questione dal punto di vista del mero diritto statale o “positivo” (anche se tale definizione [positivo], in tempi di opinioni libere e diverse, farà arricciare il naso ad alcuni).

Voglio affrontare la questione, invece, da un punto di vista più generale ovvero inerente la “Teoria Generale del Diritto” o la “Filosofia del Diritto” o il “Diritto Naturale” o la “Sociologia” o la“Filosofia” tout-court. In altre parole voglio affrontare il tema della libertà.

Vorrei partire da una parte del Comandamento par excellence del Cristianesimo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Al di là del fatto che esso è “formalmente” un comandamento, in quanto rispondente alla logica dell'amore diventa una spinta verso la libertà. La libertà è, pure (ma per i laici soprattutto), il 1° termine della Dichiarazione dei Diritti dell'uomo e del Cittadino del 1789.

Ma... c'è un ma... Oltre al Comandamento dell'amore c'è la “Regola Aurea” spesso dimenticata, ma ben presente nei Vangeli (oltre che in molte altre religioni e culture): “Non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te”; inoltre nella stessa dichiarazione rivoluzionaria c'è l'uguaglianza, l'égalité. Se si fa un torto ad una persona si mina il suo diritto di essere uguale a me, a tutti gli altri. Il problema è che i “valori” cui spesso si fa riferimento non sono altro che “regole”, mentre la libertà non è altro che un meta-valore o se volete un anti-valore, un valore che limita tutti gli altri. Il diffuso ossimoro “l'uomo ha bisogno di regole per essere libero” è, come molti altri ossimori, contraddittorio ed un po' ipocrita: in realtà fra libertà e diversità da una parte e giustizia ed uguaglianza dall'altra c'è spesso tensione, una tensione talvolta lacerante. L'ideale, almeno dal mio punto di vista, sarebbe una perfetta parità, un 50% e 50% fra libertà e giustizia. In taluni casi è difficile dire quale sia l'equilibrio perfetto, ma non in questo: qui siamo di fronte ad un “approfittamento” totalmente ingiusto della superiorità psico-fisica. Certe libertà, noi cittadini non possiamo prendercele. Né possiamo permettere da ignavi che altri lo facciano, in qualunque parte del Mondo, tantomeno in Europa, nella nostra Europa.

Se verranno prese iniziative contro i pederasti, gradirei essere avvisato, con un commento o, meglio, via e-mail.


martedì 24 luglio 2007

Superati i 40° gradi nell'Italia centro-sud

Potrei parlare del successo dell'AKP di Erdogan in Turchia o della liberazione di Don Bossi, il missionario delle Filippine, ma non ne ho voglia. Non che la politica estera sia uscita dai miei interessi, né, d'altronde, ritengo che la guerra mondiale sottotraccia che è in atto non sia parte del problema. Anzi: lo è sicuramente.

Il fatto è, sinteticamente, che la politica estera è parte del problema, ma non è il problema. Il problema è la politica economica. E la politica economica non è solo le scelte (sbagliate) dei governi. Certo, è anche questo. Ma è soprattutto lo stile di vita c.d. “occidentale” il problema. Le singole scelte di noi cittadini che non siamo più cittadini-lavoratori, ma “fregati dalla pubblicità che ci rende tutti uguali”, come diceva una canzone di Cutugno di qualche anno fa, siamo diventati cittadini-consumatori. Dobbiamo rendere la cultura virtuale: e-book, immagini, mp3, piuttosto che libri, quadri, dischi ottici (=CD, DVD, HD-DVD e Blu-Ray). Dovrebbero esser fatti salvi solo i manuali di base per imparare il computer. Piuttosto che essere “sportivi” perché guardiamo la TV, dovremmo esserlo nel senso di preferire lunghe passeggiate alla macchina. Ci vorrebbero meno concerti, mentre dello sport forse dovremmo fare a meno. Meno film con esterne, più effetti speciali al computer; teatro televisivo (per combinare il fatto che il teatro è in interni e con la tv si può accedere ad un pubblico più vasto). Meno viaggi che non fanno male solo al portafoglio, ma anche all'ambiente (il carburante nell'aria). Certo si può aspettare che gli scienziati trovino delle fonti alternative ma, forse, domani è troppo tardi. Pensiamoci oggi.


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mercoledì 18 luglio 2007

Brasile, Canada, Stati Uniti, Europa (Turchia), Lingue

Quest'estate mi sembra particolarmente ricca di notizie, ma potrebbe essere anche una mia impressione, d'altronde non è da molto che faccio il blogger.

Brasile (San Paolo)
250 morti in un incidente aereo a San Paolo, secondo le ultime stime. A quanto pare il “problema” sembra essere dovuto ad una pista troppo corta e inadatta alle intemperie (l'aereo si è schiantato contro un edificio dopo aver urtato una stazione di servizio mentre pioveva a dirotto).
Per questo motivo (la scarsa sicurezza della pista) i giudici brasiliani volevano chiudere la pista (salvo poi ripensarci in appello su pressione delle compagnie aeree), per questo erano in corso dei lavori per migliorare la pista e renderla meno “sensibile” alla pioggia.
Al di là del destino di questa pista, l'immane tragedia brasiliana e mondiale pone 2 ordini di problemi di carattere generale.
Il primo è che il mercato non basta in un settore delicato come quello dei trasporti dove è in gioco la vita umana e ciò dovrebbe far riflettere non poco anche i politici nostrani che vogliono privatizzare le ferrovie ed hanno aperto una gara pubblica per Alitalia.
Il secondo consiste nel fatto che, sebbene i trasporti rappresentino una fetta non indifferente della nostra libertà postmoderna, sono anche, probabilmente, la maggiore causa di morte ben più delle droghe (ve lo dice un fiero proibizionista) e dell'obesità (e delle malattie cardiovascolari e non solo ad essa connesse). Inoltre i trasporti sono una jattura dal punto di vista energetico ed ambientale.
Per fortuna esistono il computer e il telefono (che realizzano, quasi, il sogno religioso e tecnologico dell'ubiquità e permettono i contatti umani a distanza) e il commercio (che permette una diffusione delle merci sul territorio). È certo, però, che andare in un polo produttivo di alta qualità e, soprattutto, incontrare una persona “dal vivo” è tutta un'altra cosa.

Canada (Alberta)
In Canada si sta sfruttando il bitume, un insieme molto “sporco” di petrolio ed altre sostanze. Ricavare il greggio – come rilevato da Naomi Kleine in un articolo apparso anche su “L'espresso” - da un giacimento simile è tecnicamente possibile ed anche economicamente conveniente (ma solo dopo l'ascesa del prezzo del petrolio causato anche dalla guerra in Iraq, ma il suo impatto ambientale è devastante.

Stati Uniti (Wahington)
Sempre a proposito di guerra in Iraq, il senato USA si appresta ad un dibattito-maratona sul ritiro delle truppe. La maratona, con brande e cuscini sul luogo, è fortemente voluta dai Democratici per arrivare ad un voto sul ritiro dall'Iraq, superando l'opposizione dei Repubblicani, in particolare dei senatori fedeli a Bush. Se la mozione venisse approvata con almeno 60 voti su 100 Bush non potrebbe opporre il suo veto.

Europa (Turchia)
Domenica 22 luglio 2007 ci saranno le elezioni legislative in Turchia. Il premier Erdogan spera in un'ampia maggioranza per cambiare anche la Costituzione. Il mio pensiero, anche in questo caso, è che maggioranze troppo ampie siano un pericolo per la democrazia e il pluralismo.
Maggiori informazioni sui partiti turchi e sull'importante partita politica che si sta giocando si possono trovare sul “sito notiziario” Osservatorio sui Balcani, particolarmente a questo indirizzo: http://www.osservatoriobalcani.org/article/view/7998

Lingue
Seppur con leggerezza, su Raitre a “Cominciamo bene estate” è stato affrontato il tema serio del rapporto lingua italiana – dialetti. Il professor Michele Mirabella e la deliziosa Arianna Ciampoli hanno condotto con garbo mostrando, se mai ce ne fosse bisogno, che, Michele Santoro a parte, è quasi solo Rai3 ad offrire un “servizio pubblico” anche su un tema così importante, soprattutto in chiave europea.

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giovedì 12 luglio 2007

Le nuove 7 meraviglie del Mondo

La premiazione delle nuove 7 meraviglie del mondo è quello che voglio ricordare di questa settimana (6-12 luglio 2007). Per quei pochi che ancora non lo sapessero, le nuove 7 meraviglie sono le seguenti (fonte Wikipedia):

Grande muraglia cinese
Cina

Il sito archeologico di Petra
Giordania

Il Cristo redentore
Rio de Janeiro, Brasile

La città perduta di Machu Picchu
Cuzco, Peru

Il complesso di Chichén Itzá
Messico

Il Colosseo
Roma, Italia

Il Taj Mahal
Agra, India

Sono contento che siano state scelte queste meraviglie perché:
1) raramente si parla di Architettura, come aveva constatato tempo fa un mio coetaneo laureando in Architettura e ciò al di là delle polemiche Unesco sul carattere pubblicitario della manifestazione;
2) sono contento che sia stata scelta una bellezza architettonica europea e, in particolare, il Colosseo sia perché italiana, sia perché simbolo dell'Unità Europea (quella realizzata dall'Impero Romano, pur con tutti i suoi limiti), sia perché uno dei più famosi simboli della Città Eterna in cui siede il Papa (anche se ciò non è corretto da un punto di vista giuridico-politico, dato che Città del Vaticano è Stato-Organizzazione Religiosa a sé) e ciò nonostante il fatto che una mia conoscente esperta d'arte mi abbia fatto notare che in Italia ci sono bellezze architettoniche migliori e la più bella fra quelle europee arrivate in finale è l'Acropoli ateniese;
3) sono felice che sia stato scelto il “Cristo Redentore” perché simbolo Cristiano, nonostante l'esperto Sgarbi abbia autorevolmente sostenuto che l'arte cristiana abbia raggiunto i suoi massimi livelli con le chiese e gli affreschi nelle stesse;
4) sono lieto sia stato scelto il Taj Mahal, perché simbolo d'amore e fedeltà fra un uomo e una donna e paradigma della mescolanza (di stili, di culture, ecc), nonché per il fatto che sia, a mio avviso, la più bella delle meraviglie scelte e di quelle finaliste;
5) sono entusiasta del fatto che la distribuzione geografica delle meraviglie non si discosti dalla ripartizione territoriale del mio “Mondo Futuro”.
Insomma sarò un profano dell'arte ma, con tutto il rispetto per gli esperti, di questa manifestazione e del suo esito sono proprio soddisfatto.

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martedì 10 luglio 2007

Uno sguardo al prossimo futuro

Social networking. Il blog del domani !

giovedì 5 luglio 2007

Europa, America, Asia, Cultura, Petizione

Questo periodo non è stato particolarmente avaro di notizie, anzi... Il fatto è che molte non sono state esattamente positive: cercherò di accennare alle principali.

Il Vertice Europeo
È stato raggiunto un compromesso, ma si tratta di un cattivo compromesso, con un arretramento sia nella terminologia che nelle date che, soprattutto nei contenuti. La “Vecchia Euro-Scettica” (la Gran Bretagna) col suo fare apparentemente defilato e i modi gentili ha portato avanti le sue “red line”, mentre la “Giovane Euro-scettica” (la Polonia) ha combattuto a muso duro per i suoi “diritti” di veto. In un gioco delle parti che ricorda certi telefilm polizieschi USA che non hanno certo contribuito alla grandezza del cinema statunitense, i 2 gemelli Kaczynski (quello “buono” e quello “cattivo”) hanno esasperato con le loro pressanti richieste l'intera Europa. In un interessante articolo su “La Stampa” Marco Zatterin ha cercato di spiegare le motivazioni profonde dell'Euro-Scetticismo polacco, sostanzialmente riassumibili in un sostanziale complesso d'inferiorità della Polonia. Tuttavia mi pare di poter concludere, con Zatterin, che se il loro Euro-Scetticismo è, in parte, comprensibile non è, però, giustificabile. Né depone a favore della loro statura di leader europei il balletto di dichiarazioni successive, in cui in un primo tempo chiedevano nuove concessioni, quasi smentendo l'accordo raggiunto (salvo poi rimangiarsi la smentita quando l'Europa, tramite la Commissione, è stata, finally, chiara e ferma).

Leader Europei
Sempre a proposito di Leader Europei, il 27 giugno è stato il giorno di 2 leader: Tony Blair e Walter Veltroni. Nonostante i 2 siano quasi coetanei (il che la dice lunga sul fatto che il nostro Bel Paese sia culturalmente e praticamente legato a concetti e procedure vecchi di millenni, come il cursus honorum) l'uno ha completato la fase più importante della sua carriera politica, l'altro sta per iniziarla.
Per quanto riguarda Blair, almeno dal mio punto di vista, il bilancio complessivo conta più luci che ombre: è vero che ha dato una spallata all'Old England (diminuendo il potere della Camera dei Lord, abolendo la caccia, ecc); vero è anche che ha cercato di rinnovare la Sinistra, promuovendo con Bill Clinton, la teoria e la prassi della “Terza Via”. L'impressione è che, al di là di qualche buon risultato, la Terza Via di un sostenitore della Pena di Morte e di un sostenitore dell'Europa-Mercato (piuttosto che dell'Europa-Stato) non poteva che risultare, tentativi di pacificazione in Medio Oriente a parte, come un tentativo (in parte riuscito) di contrabbandare/smerciare contenuti di Destra con una coloritura/forma di Sinistra. La guerra in Iraq è abbastanza paradigmatica a tal proposito (e rappresenta il peggior errore di Blair).
Mi sembra che Veltroni, col discorso del Lingotto, sia caduto in questa “trappola”. Al di là del giusto accento sulla parità di genere, della giusta (ri)valutazione dell'Euro, dell'Europa (anche se il “rispetto delle identità nazionali” suona Euro-tiepido) e della guerra umanitaria nei Balcani, al di là dell'importanza data alla cultura e alla formazione in un Paese come il nostro e al di là della splendida e commossa chiusa finale dedicata ad una coraggiosa ragazzina ammalata che ora non è più tra noi, al di là, quindi dei pur tanti elementi positivi, ci sono altrettanti e forse più importanti punti oscuri/negativi nel suo discorso, almeno dal mio punto di vista. Innanzitutto la concezione dell'Economia secondo il paradigma stantìo della Crescita tendenzialmente infinita, mentre sarebbe da prendere in considerazione, per l'Italia e l'Europa, la Stabilità come valore. Altro elemento negativo è la correlata importanza data alla grandezza delle imprese: Veltroni sembra non capire (ma non è il solo, purtroppo) che la qualità delle nostre imprese, soprattutto alimentari-agricole è connessa alla loro taglia medio-piccola: le grandi imprese, proprio per le loro dimensioni badano più alla quantità che alla qualità. L'ambiente dei sì: questa suggestiva formula veltroniana è annullata dalla sua concezione economica: se non si abbandona l'Ideologia della Crescita non si può realmente preservare l'ambiente. Non mi sembra che Veltroni abbia detto molto su 2 campi importanti come l'Agricoltura e la Salute, mentre sulle Infrastrutture e, in particolare, sulla TAV mi è sembrato troppo apodittico e sbrigativo, anche se ritengo anch'io che il trasporto ferroviario sia preferibile a quello su gomma. Sulla politica, sommando efficienza e decisionismo + esaltazione del bipolarismo (che, a tratti è sembrata piuttosto esaltazione del bipartitismo di stampo anglosassone) + “picconatura” alle correnti + esaltazione dell'esecutivo a scapito del legislativo + mancato riferimento alla democrazia diretta e partecipativa, che è la principale innovazione politica a livello mondiale di questo scorcio di millennio, il risultato è una pax leaderistica (veltroniana, berlusconiana, ecc) che si addice più ad un uomo di Destra come Sarkozy. Come cristiano, infine, ho ingollato amaramente il favore ai Dico e la non menzione del pensiero cristiano (o almeno “religioso”) fra le radici del Partito Democratico, veltronianamente “sintesi del pensiero socialista e di altre forze riformiste”, né mi può bastare, a tal riguardo, l'apparentamento ideale ai Democratici USA e al Partito del Congresso che pure un rapporto con la religione hanno. Veltroni mi resta simpatico, ma il suo discorso mi ha sostanzialmente deluso. Vedremo gli altri candidati leader del PD cosa diranno.
Sempre a proposito di leader europei (o presunti tali) è recente la notizia che Storace sia uscito da AN per iniziare un percorso... insomma per fondare un un nuovo partito. Il problema della “perdita di identità” dei partiti è un problema serio ed è anche vero (questo lo aggiungo io) che, senza strumenti di democrazia diretta, i partiti de-ideologizzati ed unificati diventano mere macchine del potere, che viene a configurarsi come oligarchico. Però il soggetto in questione, l'uomo, tanto per intenderci, per cui il “fascismo non è il male assoluto”, l'ideologo della revisione della legge Basaglia, il fine umorista di stampo britannico del “non è importante con chi Pecoraro Scanio si rotoli nel letto”, non mi sembra in grado di proporre qualcosa di nuovo e, soprattutto, di antifascista
Certamente leader europeo è stato Garibaldi, nato 200 anni fa. Al di là delle polemiche della Lega e del mio “corregionario” Pistorio, Garibaldi è stato, come si evince anche dalla relazione, per me splendida e senza infingimenti, del senatore Zanone, uomo complesso e per certi versi contraddittorio. È stato un uomo che ha lottato nel mondo per l'autodeterminazione dei popoli (anche se non con metodi Gandhiani). Anticlericale, massone e, per certi versi, insofferente verso il parlamentarismo e la democrazia, ha avuto, però, il grande merito di riunificare l'Italia, contribuendo a quell'Utopia realizzata più del “tessitore” Cavour e dell'ideologo Mazzini. La sua adesione all'ideale europeista, in seguito, contribuisce a farne un eroe prevalentemente positivo. Ma egli, come ha ricordato Zanone, è stato ed è, soprattutto, un eroe popolare.

America
Oggi, negli Stati Uniti, si festeggia l'Independence Day. Sentiti auguri ai cittadini del 1° Grande Stato Federale e Democratico della Storia dell'Umanità.

Cultura
È già uscita la nuova versione della licenza per il software “libera” per eccellenza, la GPL3. Questa nuova versione tiene conto delle ultime scelte dei boss del software proprietario (accordo Microsoft-Novell, Tivo, DRM, ecc.) ed adotta un linguaggio meno legato al diritto USA e più internazionale. La cattiva notizia è che gli sviluppatori di Linux (il più famoso e diffuso sistema operativo “open”) hanno annunciato che rimarranno con la GPL2 (lo ha detto anche Linus Torvalds, papà di Linux).

Asia
È degna di rilievo l'apertura di Benedetto XVI alla Cina: la libertà di religione (compresa quella di non professarne alcuna) è uno dei cardini delle società democratiche, se si aprisse uno spiraglio di libertà nel Paese della Grande Muraglia non sarebbe un beneficio solo per la Cina, ma per il Mondo Intero. Mi sembra encomiabile anche il tentativo papale di sanare la frattura con la Chiesa Cristiana di stampo governativo, pur ribadendo l'indipendenza della Chiesa Cattolica (principio valido non solo per la Cina).
Infine se il rapimento di Don Bossi nelle Filippine dimostra come il Sud-Est Asiatico al di là delle 2 organizzazioni internazionali lì presenti (ASEAN e SAARC) sia ancora instabile (sarà interessante capire se è stato rapito dagli indipendentisti islamici o meno),
l'appena conclusasi Conferenza sull'Afghanistan, fortemente voluta dal Governo Italiano, il cui senso è stato dire “basta” alle vittime civili e “sì” ha un'azione non solo militare, ma anche politica, rappresenta, invece, un segnale di speranza.

Petizione
Visto il “cattivo compromesso” raggiunto nel Vertice Europeo, ho deciso di “smuovere le acque” in prima persona e ho preparato una petizione per un nucleo federale europeo senza “se” e senza “ma”.
Per vedere il testo completo della petizione e sottoscriverla potete andare all'URL:
http://www.petitiononline.com/EuFed/petition.html

lunedì 2 luglio 2007

Il blog condiviso

Il blog degli autori di lulu.com apre i battenti !