Medicina alternativa Termine generico con cui si definiscono tutte le pratiche terapeutiche i cui metodi non sono stati sperimentati in modo sistematico e “scientifico”, ma sono andati definendosi nel corso del tempo mediante il perfezionamento di tecniche tradizionali. Essa sembra contrapporsi alla medicina definita “ufficiale”, riconosciuta nel mondo occidentale e applicata negli ospedali e nelle cliniche. In realtà, molte pratiche alternative, che derivano in genere dalla cultura orientale, hanno attualmente trovato ampia diffusione anche nel mondo occidentale, e sono sempre più spesso applicate come pratiche complementari alla medicina ufficiale.
L’approccio che si può riconoscere nella maggior parte delle branche della medicina alternativa è di tipo olistico, cioè tende a considerare il paziente nel suo complesso, non disgiungendo i suoi disturbi fisici dalla sfera psichica ed emozionale. La malattia è di solito intesa come manifestazione di uno squilibrio delle energie presenti nel corpo; l’intervento del terapeuta mira allora a ripristinare i flussi di energia interrotti e a ristabilire di conseguenza il benessere psicofisico del soggetto.
Tra le medicine alternative sono comprese l’agopuntura, l’omeopatia, lo shiatsu, il massaggio, la chiropratica, la riflessologia, la floriterapia (come l’uso dei fiori di Bach), l’aromaterapia, la moxibustione, la naturopatia, la medicina antroposofica, e ancora la gemmoterapia, la magnetoterapia e la cristalloterapia; si possono considerare forme di medicina alternativa anche discipline spirituali come il reiki e l’ayurveda, rivolte a stimolare le capacità di autoguarigione dell’individuo.
Fonte http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_981524692/Medicina_alternativa.html
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