Essere approdati a Lulu è già di per sé una cosa grandiosa: vedi concretizzare i sogni che tieni nel cassetto da anni, se non addirittura decenni, e ti senti realizzato e pronto a toccare il cielo con un dito.
Se poi su Lulu conosci e fai amicizia con altri lulus sparsi per lo stivale è ancor più gratificante.
Ci si scambia recensioni, si danno e si ricevono giudizi e consigli, anche se uno parla di poesia e un altro di informatica.
Figuriamoci poi se uno di questi amici ti manda una mail dove annuncia il suo imminente arrivo nella capitale.
E vai! Ci si conosce di persona. Io vivo a Roma e mi è capitato di fare molte conoscenze sparse per il nostro bellissimo paese tramite Lulu.
Una di queste conoscenze, all'improvviso, l'avrei vista dal vivo e sin dalla mattina della partenza dal nord per scendere nell'Urbe, i messaggi sul cellulare fioccavano.
Incontrarsi? Pare facile!
Il mio amico mi manda tutto l'itinerario dei tre giorni di vacanze romane ed io lì a studiarlo con mio marito per riuscire a trovare un momento per poterci conoscere.
Un momento, proprio così, perché alla fine tanto è durato l'incontro.
Il motivo? Semplice: muoversi per Roma è un incubo; per coprire sette chilometri ci impieghi un'ora se ti va bene.
Perché tanto distavamo quel sabato mattina: lui e sua moglie, con la comitiva, a S. Pietro e noi a casa nostra.
Sì, per ironia della sorte, abbiamo optato per l'incontro non sul territorio di Roma, ma su quello Vaticano. Quella mattina, poi, c'era così tanta gente che solo per passare i tornelli anti terrorismo ci abbiamo impiegato parecchio tempo.
Ma alla fine, dopo aver lasciato la macchina parcheggiata ad un chilometro di distanza (tanto valeva farsela a piedi!), entriamo nella basilica e ci incontriamo sotto l'altare maggiore.
Ragazzi, che meraviglia! Conoscersi di persona dentro un sito di mirabile bellezza, dove puoi vedere la Pietà di Michelangelo, la Trasfigurazione di Raffaello, il mausoleo di Cristina di Svezia… Insomma, essere circondati dalla Storia e noi lì, a chiacchierare per riuscire a conoscerci in cinque minuti. E nel frattempo la guida, che ho scherzosamente rinominato "Fregoli", che continua ad illustrare le meraviglie che ci circondano, per poi mettere direttamente la quinta e scattare verso le grotte vaticane.
E noi dietro, con il fiatone per la rincorsa, e ad un certo punto ci ritroviamo soli, abbandonati, ci guardiamo intorno: Fregoli è sparito! Per fortuna so come si arriva alle grotte e… et voilà, Fregoli era già arrivato con il codazzo che arrancava dietro. E pensare che credevo fossimo noi gli schizzati! A quel punto, dispiaciuti, ci siamo dovuti salutare, noi per farci un chilometro a piedi, sotto il sole cocente della capitale, loro per scendere nelle fresche grotte.
Ma che bello conoscersi così! Di fretta, mollare tutto per riuscire a vedere in faccia una persona di cui non conoscevi l'esistenza fino a pochi mesi prima, e poi via di nuovo, ingurgitati dal frenetico ritmo di vita… L'unico rammarico, semmai, è di non essere riusciti a farci neppure una foto… e dire che la macchinetta era stata negligentemente portata per immortalare lo storico avvenimento! Per fortuna ci rimane internet, per riuscire a mantenere un rapporto che, altrimenti, sfumerebbe tra le dita come sabbia dorata.
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