giovedì 27 settembre 2007

Monaci buddisti sotto i colpi del regime militare: non lasciamoli soli.


Le notizie si susseguono velocemente risultando lacunose, incapaci di rendere giustizia ai coraggiosi porporati dell'ex Birmania: è doveroso tentare di risalire la china, di spiegare cosa sta avvenendo e perche sta accadendo. Ricordare a tutto il mondo che son ben 45 anni che questo popolo non conosce altro se non la violenza, e l'umiliazione.

Anche perche il mondo da dietro il sipario continua ad agire nell'ombra: strategie, guadagni e strani movimenti sembrano fare da collante tra le varie nazioni impedendo un processo di giustizia nei confronti di una nazione piegata da una giunta militare criminale. La Russia e la Cina mantengono importanti rapporti economici con la giunta militare di Rangoon, quindi non sembrano voler in nessun modo tentare la strada della risoluzione, anche perche tutt'oggi nelle loro nazioni avvengono crimini e ogni sorta di oppressione, per loro è naturale " comandare " il popolo. Per fortuna il mondo non fa fronte unito davanti le stragi di innocenti, ed ecco che qualcuno accenna timidi passi verso la difesa inalienabile dei diritti umani: diritti mondiali e inscindibili, quale sia il regime di ogni Stato non importa, essi devono essere un principio universale, il principio di tutti noi. Il segretario generale dell'Onu ha dato mandato al suo inviato Ibrahim Gambari di partire per la Birmania e di «avvalersi della volontà dell'Onu di assistere ad un processo di riconciliazione nazionale tramite il dialogo», Usa e Ue hanno chiesto al Consiglio di sicurezza di prendere in considerazione sanzioni contro la giunta militare al potere in Birmania e di condannare le violenze contro i manifestanti. «Chiediamo al Cds di esaminare urgentemente la situazione e di prendere in considerazione ulteriori passi, incluse sanzioni» dice la dichiarazione diffusa poche ore prima della riunione urgente del Consiglio di sicurezza chiesta dalla Francia. Nel testo, approvato nel corso di un vertice ministeriale transatlantico, Ue ed Usa hanno anche condannato “tutte le violenze contro i dimostranti”, ricordando ai leader birmane le loro responsabilità. Ue ed Usa, infine, «chiedono di aprire un processo di dialogo con i leader democratici, compresa Aung San Suu Kyi e i rappresentanti delle minoranze etniche». Anche l'Italia fa la sua parte. Romano Prodi e Massimo D Alema, a New York per i lavori dell'Onu, confermano la possibilità di ulteriori sanzioni nei confronti del regime. La preoccupazione dell'Italia resta quella di muoversi all'interno di una linea europea che ne rafforzi l'azione, ma Roma sta pensando anche a proporre qualcosa in più oltre alle sanzioni. Un'eventualità non remotissima potrebbe essere quella di arrivare a ritirare il nostro ambasciatore. Se non sprangare le porte dei nostri uffici diplomatici, far tornare a casa le feluche lasciando al più un rappresentante a sbrigare le pratiche soprattutto per qualche turista in difficoltà. Permettetemi di dissentire con lor signori; di ricordare come la loro parvenza stoni con le verità celate, tenute ben nascoste. Non è forse la stessa America quella che oggi sta assassinando civili in ogni parte dell'Iraq a dichiarare la sua ferma decisione di difendere i buddisti? Non è questa una incongruenza che svela ben altri orizzonti? Se si è a difesa della vita umana lo si è sempre! Spero almeno che l'Italia non si renda corresponsabile come con Plaza de Mayo. Quando la P2 ci governava e invece di smascherare il regime militare argentino ci costruiva guadagni a non finire. Calpestando la vita di decine di persone.
Come che sia, la protesta verso Rangoon cresce di ora in ora e, in qualche modo, deve aver forse contagiato anche cinesi, indiani e russi, grandi padrini della giunta. Le vittime di Rangoon sono il segnale che la macchia di sangue sulla Birmania potrebbe allargarsi anche oltre confine. Non è impensabile infatti che questi temerari religiosi scatenino una reazione a catena, suscitando la stessa determinazione nelle altre nazioni dove la dittatura impedisce una vita dignitosa e democratica. La libertà sembra per molti ancora una chimera ma, capace tuttavia di risvegliare in molti animi la voglia di riscatto.

Religione e politica. Storia e cronaca. Ecco gli ingredienti tellurici che stanno smorzando gli orizzonti dorati della Shwedagon paya.

Le pagode non disegnano piu scie magiche, tutt'intorno un silenzio preludio di guerre e violenza: la pace in questo mondo è un bene da conquistarsi spesso con la morte.

Eppure è il tempio piu sacro per i buddisti, oggi circondato dalle armi fumanti dei militari assassini. Fermi con la loro tenuta antisommossa fanno ben capire le loro intenzioni: pronti a tutto pur di eliminarvi. Uno scenario che stride con l'incanto che sa emanare la cupola della Shwedagon e le decine di altari che la circondano.

Gioiello indiscusso di una città che non cattura lo sguardo, la Shwedagon ha affascinato nei secoli scrittori e viaggiatori. Rudyard Kipling la definì “un mistero dorato che si leva sull'orizzonte”. Terra deliziosa, tanto deliziosa da venir desiderata da molti, inglesi compresi. Dopo esser tornati a invadere Rangoon una trentina di anni dopo, l'avrebbero tenuta sotto controllo per quasi ottanta anni, pur permettendo ai birmani di entrare per praticare i loro riti. Due secoli prima, i portoghesi l'avevano saccheggiata tentando invano di portarsi via la grande campana da trenta tonnellate che finì per cadere nel fiume. I tentativi di saccheggiare il sacro tempio si sono trasformati anche in leggenda. Come quella del re cinese Udibwa, così ansioso di impossessarsi delle sacre reliquie custodite nella Shwedagon, che “preparò una figura magica in forma umana e la inviò per rubare i resti del Budda”. Ma l'essere magico fu così abbagliato dallo splendore del santuario che attese troppo a lungo, perdendo il momento propizio. Le storie e i miti attorno al tempio sono così numerosi, che Sir. Scott vi dedicò un intero capitolo. Sopravvissuta anche a una serie di terremoti, ricostruita con cura dai fedeli, la Shwedagon è il simbolo della lotta per la libertà del popolo birmano. E la difenderanno con ogni mezzo fino alla loro stregua se necessario: a loro la nostra stima, del resto questi religiosi hanno piu volte nel corso della storia dato prova della loro forza e coraggio. Sconfiggendo poteri piu grandi, assassini piu spietati: hanno combattuto a mani nude come si addice a degli uomini che nella vita sanno solo agire nella pace. Rinchiusi e bruciati, o fatti sparire con ogni altro mezzo disumano, eppure ancora li oggi a difendere il loro tempio.

Questi gli uomini che oggi vediamo scacciati, derisi, umiliati: li vediamo in ginocchio, coperti da una veste rossa, i loro visi pacifici ma determinati hanno saputo carpire la nostra attenzione. Già, ma anche ora che sto scrivendo, anche ora che stai leggendo loro sono la, intimoriti e percossi, portati via in chissà quale stanza delle torture, le segrete della paura: dobbiamo far di piu, glielo dobbiamo in nome di quei diritti umani che debbono diventare universali, che debbono scavalcare ogni regime o dittatura. La difesa alla sopravvivenza della razza umana. I militari non tollerano nemmeno gli slogan e lo fanno intendere con ripetuti lanci di lacrimogeni, il coprifuoco e il divieto di riunire piu di 5 persone sono l'indice di come la giunta militare stia man mano intensificando le azioni e impedendo la vita di questo popolo che erige la propria esistenza a difesa di principi di una civiltà libera dalla dittatura.

Nessuna tregua, nessuna eccezione: chiunque stia dalla parte dei buddisti, anche solo per raccontare al mondo la loro storia viene malmenato, pestato a suon di bastoni, scacciato e schiacciato.

Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace costretta da 12 anni alla detenzione: i monaci fanno cerchio intorno a lei accogliendo la sua benedizione come fosse acqua per gli assetati nel deserto.

Si leva nella nuova era un nuovo tam – tam: giovani coraggiosi eludono la sicurezza e i servizi segreti inviando via web, video e testimonianze: se li beccano la morte sarà la loro unica fine.

Rendiamoci conto di come stanno tenendo questa gente: isolati dal mondo, censurati, imprigionati.

Non lasciamo soltanto ai grandi l'onere di agire: impediamo che simili violenze vengano inflitte, costringiamo i militari a lasciare libera quella gente.

Denunciate sul vostro sito o blog che sia, quello che sta avvenendo e dichiaratevi contrari al regime militare. Sormontate le testate giornaliste con le vostre lettere denuncia. Esercitiamo il nostro potere verbale, usiamo la nostra libertà di stampa per manifestare il nostro sdegno.

Roberta Lemma

[ Post tratto da Vitteme e Carnefici ]
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Nuova campagna shock di Oliviero Toscani

Oliviero Toscani ha realizzato una serie di immagini shock per il marchio Nolita, del gruppo Flash & Partners di Tombolo (Padova), nell'ambito della campagna No Anorexia.

I poster, presenti nelle nostre vie cittadine, suscitano emozioni forti.

Il contrasto tra i modelli imposti da certo, vacuo, consumismo e la terribile piaga dell'anoressia non potrebbe essere più acuto, direi. Viene da pensare anche alle recenti polemiche legate all'esclusione di una finalista dal truce concorso di Miss Italia per eccesso di...formosità.

(Luigi, via False Percezioni)

Una maglietta rossa per la Birmania

Tratto dal sito de "la Repubblica":

"In support of our incredibly brave friends in Burma: may all people around the world wear a red shirt on Friday, September 28. Please forward!" (a sostegno dei nostri amici incredibilmente coraggiosi in Birmania: venerdì 28 settembre indossiamo tutti quanti, in tutto il mondo, una maglietta rossa).

Un testo analogo in lingua italiana circola anche nei blog: "Venerdì 28 settembre indossiamo una maglia rossa. Chiunque legga questo messaggio lo trasmetta a quante più persone sensibili a questo gravissimo problema gli sarà possibile. GRAZIE DI CUORE".

[Segnalato da Appunti di Michele, tomo 2° ]
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mercoledì 26 settembre 2007

Notte stellata


E' notte.
Alzo lo sguardo e vedo miriadi di stelle.
Stelle senza nome e senza tempo!

Ma anche qui internet mi viene in aiuto :)
Porto il mio notebook in giardino
- Mi collego al link www.neave.com/planetarium
- in alto a destra imposto la latitudine e la longitudine della mia città
- clicco al centro e la sfera celeste inizia a girare
- clicco una seconda volta e arresto il planetarium in direzione SUD
- alzo lo sguardo nel cielo reale e vedo un gruppo di stelle
- riporto il mio sguardo sul planetarium virutale
- sposto il puntatore sopra i puntini che rappresentano il gruppo di stelle

Ecco, il loro nome appare:
Electra, Taygeta, Merope, Alcyone e Atlas della costellazione di Taurus

[ Post tratto da blogdazero ]
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martedì 25 settembre 2007

Roberto Saviano: Sodoma o Gomorra?


“ Gomorra “ di Roberto Saviano ha ottenuto un notevole successo per un’opera prima, e il libro, sospinto dal tamtam mediatico, è arrivato a fare importanti numeri di vendita e a valicare i confini italiani. Un successo sicuramente meritato, dal momento che l’autore ha avuto il coraggio di scoperchiare il vaso di pandora dei traffici cammorristici casertani, e ai propri lettori non ha voluto far mancare nomi e cognomi delle famiglie che da decenni governano e prosciugano il territorio dell’entroterra napoletano.Saviano, come dimostra il libro, è certamente persona intelligente e non può non aver messo in preventivo il polverone che la sua denuncia avrebbe sollevato e le ripercussioni sul piano personale e famigliare. Prontamente è arrivata la “ fatwa “ da parte dei boss, mentre genitori e parenti si sono limitati a togliergli il saluto, e il fratello è stato costretto a trasferirsi al nord.Ritornato a Casal di Principe per partecipare a un incontro promosso dalle associazioni che si battono contro la camorra, è arrivato, tra imponenti misure di sicurezza, con una scorta da far invidia a quella di Bush quando decide di fare un saltino in Iraq. Il tutto per parlare in una piazza quasi vuota, tristemente disertata dai politici locali, ma affollata di sgherri delle famiglie che prendevano appunti su chi applaudisse più forte.Con gli appunti, invece, qualche problemino lo ha avuto la pletora di “pennivendoli” inviati da quotidiani e telegiornali a rinfrescare il solito teatrino fatto di domandine agli anziani del posto, nella speranza che la senilità di qualcuno lo tradisse e gli facesse pronunciare qualche parola in merito a quello che stava succedendo. Naturalmente, in cambio della loro arroganza da paladini della giustizia e del senso civico, hanno ottenuto l’ostinato mutismo di prammatica, che si sono affrettati a stigmatizzare. Così, per l’ennesima volta, dopo aver fatto finta di esporsi per mezza giornata, consumate le cene e caricati i rimborsi spese, si sono affrettati a risalire la penisola, sazi, tronfi e pronti a spruzzar veleno su chi non aveva avuto il coraggio di rovinarsi con le proprie mani per tutta la vita.Certamente sarebbe cosa auspicabile che il meridione fosse fatto di gente come Saviano, Libero Grassi o Don Puglisi, ma il meridione è fatto anche e soprattutto di gente comune, cui non si può chiedere di uscire allo scoperto partendo dal presupposto che lo stato che dovrebbe difenderli, nel 2006 insediava una commissione antimafia in cui rifulgevano i nomi di Paolo Cirino Pomicino e di Alfredo Vito, detto “ Alfredone Centomila Preferenze “. Il “ fuoco amico “ in Italia abbiamo imparato a conoscerlo, da quelle parti non ha misteri da sempre.Quelli che hanno urlato a Saviano che la camorra non esiste, certamente hanno esagerato, anche se in un paese che spesso si è caratterizzato per essere più papista del Papa, non ci si può poi stupire che qualcuno voglia apparire più camorrista della camorra, e sale forte il sospetto che, vista la propensione di costoro alla sodomia, il titolo più indovinato per il libro fosse appunto “ Sodoma “ e la collocazione più esatta nella collana “ Urania “ tra i romanzi di fantascienza.Sicuramente a qualcuno quest’articolo non piacerà. Adombrerà il sospetto che abbia voluto offrire una pezza d’appoggio all’omertà che da sempre è humus ideale per qualsiasi tipo di associazione a delinquere organizzata. E’ un rischio, ed è un rischio che anch’io ho messo in preventivo, con la speranza di essere compreso almeno dalle persone che non si sono ancora rassegnate all’omologazione culturale dilagante. In realtà quest’articolo vuole semplicemente rendere il giusto tributo a un collega che sta rischiando quel che resta della sua vita per un coraggioso libro di denuncia sociale e sottolineare l’ipocrisia di chi caldeggia l’ossimoro rappresentato dall’eroismo di massa: nel meridione la cultura è ancora in buona parte legata alla tradizione contadina, ed è proprio della saggezza contadina accorgersi dell’incedere del lupo anche quando si presenta travestito da pecora.

lunedì 24 settembre 2007

IL POTERE DELLE PAROLE

- Buongiorno

- Che bella giornata

- Sono contento

- Che felicità

- Sono sicuro tutto andrà bene

- Grazie tante

- ...


Viviamo nel mondo delle comunicazioni, dove le parole, forse troppe, non vengono usate adeguatamente.

La nostra mente è come un computer, analizza ció che gli diamo e di conseguenza ci dà il risultato. Ecco perch' è importante dire ai nostri figli, ai nostri parenti, amici, conoscenti, insomma alle persone, agli animali, alle cose solo parole positive e belle, frasi che non li feriscono; specialmente ai bambini, i quali crescono con le nostre parole.

Se ci dessimo conto del potere delle parole faremmo piú attenzione alle nostre frasi. Cosa ci costa una frase felice, una frase positiva, piena di gioia, una frase che viene realmente dal nostro profondo e sincero cuore.

Mi sono sempre domandato: perchè ci lamentiamo delle parole degli altri, quando noi stessi facciamo lo stesso? Perchè ferire gli altri, che vantaggi ne abbiamo?

Dalla nostra bocca escono frasi della quale non ci rendiamo conto, frasi che, analizzate bene, non hanno un senso.

Eppoi, dall' eleganza delle parole si distingue, anche, una persona, da loro si nota il carattere, il comportamento, l'educazione, la personalità....

In fin dei conti, riceviamo solo ció che diamo e diamo solo ció che abbiamo.

Questo volevo scrivere stamani.

Buona giornata a tutti.

Felicità

Rino

[Post tratto da babilonia61 ]
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giovedì 20 settembre 2007

Aperto il passaggio a Nord-Ovest

La notizia non è freschissima, ma vale la pena di essere commentata. Si è aperto il passaggio a nord-ovest, la (non più) mitica via di transito “breve” fra Europa ed Asia. Se i commerci forse ne saranno facilitati, non altrettanto può dirsi per la salute del pianeta: tale via s'è “aperta” perché si sta sciogliendo, a ritmi vertiginosi, il Polo Nord. E con esso, forse, le residue speranze di salvezza del nostro pianeta.

[Post tratto da Appunti di Michele, tomo 2° ]
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Il vero volto di Erdogan (e Gul)

I cosiddetti musulmani moderati di Turchia che occupano le 2 più alte cariche dello stato anatolico hanno gettato la maschera. Infatti Erdogan e il suo storico vice Gul (rispettivamente Capo di Governo e Capo di Stato) hanno chiesto con forza il “diritto” di portare il velo per le donne musulmane. Spero che le reazioni internazionali, dato l'alto valore simbolico che ha il divieto di indossare il velo per la laicità turca, siano abbastanza vigorose da spingere i nostri 2 antieroi a recedere dai loro avventati propositi. In caso contrario, il Bosforo e i Dardanelli si amplierebbero. E molto anche.

[Post tratto da Appunti di Michele, tomo 2° ]
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David Grossman e i mass media

David Grossman, nel discorso tenuto all'apertura del Festival della Letteratura a Berlino, ha speso alcune parole, a mio avviso assai illuminanti, su un tema a me molto caro, la cosiddetta civiltà di massa.

Si tratta di un tema non nuovo, a ben guardare, già affrontato una trentina d'anni fa, sulle pagine del Corriere della Sera, da uno sferzante Pier Paolo Pasolini (chi volesse recuperare quegli scritti può farlo attraverso la lettura del prezioso Pagine Luterane, di P.P.P.).

Quello che segue è un breve estratto dal discorso del grande scrittore israeliano.

I valori e gli orizzonti del nostro mondo, l´atmosfera che vi si respira e il linguaggio che lo domina sono dettati in gran parte da ciò che noi chiamiamo mass media, un´espressione coniata negli anni Trenta del secolo scorso quando i sociologi cominciarono a parlare di «società di massa». Ma siamo davvero consapevoli del significato di questa espressione? Di quale processo i mass media abbiano subìto? Ci rendiamo conto che gran parte di essi non solo convogliano un tipo di comunicazione destinata alle masse ma trasformano i loro utenti in massa? E lo fanno con prepotenza e cinismo, utilizzando un linguaggio povero e volgare, trattando problemi politici e morali complessi con semplicismo e falsa virtù, creando intorno a noi un´atmosfera di prostituzione spirituale ed emotiva che ci irretisce, rendendo kitsch tutto ciò che toccano: le guerre, la morte, l´amore, l´intimità. A un primo sguardo sembra che questo tipo di comunicazione si incentri sul singolo, sull´individuo, non sulle masse. Ma è una suggestione pericolosa. I mezzi di comunicazioni di massa pongono il singolo in primo piano, lo consacrano persino, incanalandolo sempre più verso se stesso. Anzi, in fin dei conti, esclusivamente verso se stesso: verso i suoi bisogni, i suoi interessi, le sue aspirazioni, le sue passioni. In mille modi, palesi o nascosti, liberano l´individuo da ciò di cui lui è in ogni caso ansioso di liberarsi: la responsabilità verso gli altri per le conseguenze delle sue azioni. E nel momento in cui lo fanno ottenebrano la sua coscienza politica, sociale e morale, lo trasformano in un materiale docile alle manipolazioni da parte di chi controlla i mezzi di comunicazione e di altri. In altre parole lo trasformano in massa. (...) È questo il messaggio dei mass media: un ricambio rapido, tanto che talvolta sembra che non siano le informazioni a essere significative e importanti ma il ritmo con cui si susseguono, la cadenza nevrotica, avida, commerciale, seduttrice che creano. Secondo lo spirito del tempo il messaggio è lo zapping.

Foto: Ulla Montan.


(Luigi, via False Percezioni)

mercoledì 19 settembre 2007

Convertire e scaricare video


Il sito Zamzar.com ti offre la possibilità di convertire e scaricare video da Internet, senza installare programmi sul tuo PC.

Premesso che Youtube diffida a scaricare video
vedi http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1762184

La procedura è molto semplice.
Ecco un esempio pratico:
- se stai guardando un video su youtube.com e vorresti scaricarlo
- dalla barra indirizzo del tuo browser, copia l'indirizzo
- apri la pagina http://www.zamzar.com/url
- incolla l'indirizzo sulla casella sotto Step 1
- clicca sul bottone "Add URL"
- Al Passo 2 (Step 2) scegli il tipo di conversione (ad esempio mpg)
- Al Passo 3 (Step 3) digita la tua email
- Al Passo 4 (Step 4) clicca su convert
- alla fine del processo ti sarà inviata una email con un link (lungo!)
- clicca sul link e dalla pagina apertasi clicca sul bottone "download now" per scaricare il video nel tuo PC.

[ Post tratto da blogdazero ]
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lunedì 17 settembre 2007

inutile # 4, settembre

È uscito (disponibile in free download) il nuovo numero di inutile, prezioso opuscolo letterario/musical/artistico, completamente rinnovato nella grafica, sempre rigorosamente inutile nei contenuti.

In attesa delle altre, numerose, novità di questa stagione, la redazione segnala la poesia di Stefano Calosso, special guest di questo numero.

Potete scaricarlo da qui, o dalla pagina Risorse. Buona lettura e buon divertimento.

(Luigi, via False Percezioni)

domenica 16 settembre 2007

Copyleft Festival ad Arezzo


Organizzato dall'associazione culturale “InProspettiva”, si è tenuto e si sta tenendo in questi 3 giorni (dal 14 fino ad oggi 16 settembre) nell'anfiteatro di Arezzo, il Copyleft Festival. Questa manifestazione per “una cultura libera” si articola in vari spettacoli, dibattiti, incontri in cui letterati, attori, artisti, musicisti, giuristi e informatici si confronteranno per discutere ed informare sul come e perché è cambiato e stia cambiando il “mercato delle idee”.

Il copyleft, nato in ambito internet attorno agli anni '80, e alla cui diffusione hanno contribuito personalità del calibro di Richard Stallman (l'informatico creatore della licenza GNU) e Lawrence Lessig (il giurista che ha inventato le “Creative Commons”) rappresenta una pietra miliare del presente e del futuro della cultura mondiale.

[Post tratto da Appunti di Michele, tomo 2° ]
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Una importante agenzia letteraria

Un anno fa prendevo contatto con una prestigiosa agenzia letteraria, per vedere se intendesse rappresentarmi.

"Ci invii il suo ultimo lavoro, l'inedito." mi risponde l'indaffarata, efficientissima, direttrice della prestigiosa agenzia letteraria. "Le comunicheremo la nostra decisione entro tre mesi al massimo."

Questo accadeva lo scorso settembre 2006. Tra la fine dello scorso anno e l'inizio del 2007 mi permetto di chiedere sommessamente notizie.
"Ci perdoni, effettivamente abbiamo accumulato qualche ritardo. A breve le faremo sapere."

Non mi hanno ancora fatto sapere. Credo di cominciare a capire perchè certi editori diffidano di alcuni agenti letterari, anche prestigiosi...

(Luigi, via False Percezioni)

La crisi subprime: l'importanza della finanza e del credito al consumo nel capitalismo odierno.


Il recente allarme lanciato da Mario Draghi (“Sugli effetti della crisi non sappiamo se il peggio è passato”) ha riportato al centro dell'attenzione il caso finanziario dell'anno: la crisi dei subprime: più sotto una spiegazione di cosa siano e qualche mia riflessione.


Questi ultimi 20 anni, a partire dal crollo di Wall Street del 1987, non sono stati certo privi di crisi finanziarie. L'ultima arriva dagli Stati Uniti, è “scoppiata” quest'anno ed è conosciuta come “crisi dei subprime”.

Va specificato, innanzitutto, che i subprime altro non sono che crediti (mutui, carte di credito ecc.) concessi a persone e famiglie che hanno una storia creditizia “tempestosa”, fatta di insolvenze, fallimenti (anche se negli Stati Uniti fino a poco tempo fa tale istituto, dal punto di vista tecnico-giuridico, era riservato alle imprese), pignoramenti. Per questo motivo, i subprime, concessi a persone e famiglie che non possono accedere al normale mercato creditizio, sono altamente rischiosi, sia per i crditori che i debitori ed hanno tassi di interesse abbastanza elevati.

I subprime in questione sono, essenzialmente, mutui che riguardano il mercato immobiliare e si inquadrano nella grande bolla speculativa che ha percorso tale settore dell'economia statunitense negli ultimi 20 anni. In questo periodo il valore degli immobili raddoppiava ogni 4-5 anni e non era infrequente che la gente comprasse e vendesse case nel breve periodo (4-5 anni appunto), indebitandosi in vista di guadagni futuri. Inoltre è abitudine diffusa negli US finanziare i de biti ipotecando la casa.

Data questa situazione, non deve stupire l'effetto dirompente che la crisi dei subprime ha avuto negli US e, dato il ruolo dell'economia statunitense, in tutto il mondo salvo, in parte, in Europa grazie al deciso intervento della BCE.

La crisi dei subprime dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che qualcosa non va nel sistema capitalistico attuale e apre la strada a 3 serie di riflessioni strettamente connesse fra loro.

La 1° è che il modello occidentale e, in particolare, statunitense del consumo continuo, ossessivo e, spesso, al di sopra delle propri capacità di pagamento è sbagliato sin dalle fondamenta.

La 2° è che il denaro non è una merce come le altre, anzi non è una merce è un semplice “metro” dei “beni” (materiali) e dei “servizi” (o “beni immateriali”) e come tale andrebbe trattata, limitando fortemente le speculazioni finanziarie e i giochi di borsa.

La 3° riflessione è che l'economia mondiale e la vita degli esseri umani sulla Terra si basa non sul denaro, ma sul lavoro.


[Post tratto da Appunti di Michele, tomo 2° ]
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ditemi di no, e mi metto l'anima in pace



Ci sono diversi modi di fare giornalismo.

Qualcuno ricorderà - e forse mi potrà dare una mano per nome e foto - quando ritornarono le prime 700 bare di soldati americani caduti in Iraq, e un giornalista creò un fotomontaggio che le allineava a ricoprire l'intera superficie di un campo da football. Se ricordo bene fece innervosire l'amministrazione americana che tentò di censurarlo.

Questo credo sia un ottimo modo di fare del giornalismo.
Io non sono così bravo e, come gli orientali, non mi resta che scopiazzare.

Il genocidio del Ruanda ha un bilancio stimato in circa un milione di morti: allora, se teniamo conto che il cadavere di un uomo occupa circa due metri lineari, dieci cadaveri occupano venti metri, cento occupano duecento metri, con cinquecento facciamo un chilometro e con cinquecentomila arriviamo a mille chilometri. Quindi potrete immaginare di partire da Aosta e vedere nell'opposta corsia dell'autostrada una doppia fila di corpi che vi accompagnerà fino che il vostro viaggio non sarà interrotto dallo stretto di Messina.
Se io vi chiedessi qualcosa di questa storia, alcuni ricorderanno hutu e tutsi, ma pressochè nessuno sarà in grado di dirmi perchè è iniziata, come si è sviluppata e quando e perchè è finita. Questo dimostra che sul Ruanda è stato fatto un giornalismo pessimo e inconsistente.

Avviciniamoci... La guerra nella ex-Jugoslavia ha occupato per lungo tempo le aperture dei nostri quotidiani e dei nostri telegiornali. Molti ricorderanno il ponte di Mostar, il massacro di Srebrenica, l'assedio di Sarajevo e l'esodo degli albanesi. Ma se vi chiedessi di spiegarmi le ragioni del conflitto, il suo svolgimento, e soprattutto qual'è l'attuale situazione in quelle zone...
Questo dimostra che è stato fatto un gornalismo ridondante e altrettanto pessimo.

Quanto alla strage di Beslan, come potevano gli avvoltoi farsi sfuggire tutti quei martoriati corpi di bambini... Infatti non se li sono fatti sfuggire, anche se nessuno vi ha mai spiegato che partendo dagli zar, passano per baffone, per arrivare agli eredi di baffone, lo sport preferito dai Russi è stato il massacro e la deportazione dei Ceceni. Questo si badi bene senza accusare il popolo russo per cui nutro un'ammirazione sconfinata che nasce da un approfondita conoscenza della loro letteratura, e senza in alcun modo avallare l'azione di chi a toccato dei bambini: per loro la famosa macina da mulino... e da quelle parti i fiumi non mancano.
A Beslan non è stato fatto del giornalismo, nemmeno quello pessimo. Si è andati a zonzo in caccia della bambolina insanguinata che, come bertolini, fa lievitare tirature e ascolti.

Allora, per tornare al titolo del post, voi ditemi che non esiste più lo spazio per del buon giornalismo e io mi metterò l'anima in pace.
Ditemelo e mi rassegnerò a " d'estate bisogna bere e mangiare molta frutta ", a " oggi fa caldo, oggi fa freddo, oggi piove, oggi nevica ", a " come affrontare quel senso di depressione al ritorno delle vacanze ". Mi sorbirò, senza fiatare il partito unico degli uni e degli altri, le tendenze per l'autunno-inverno, le prodezze di veline e calciatori ( che fortunatamente di solito s'accoppiano, con un consistente riparmio delle amenità che ci vengono propinate ).

Scusate... ah, già li sento: " tu giornalistucolo dilettante vieni a pontificare e ti permetti di stigmatizzare l'operato di stimati professionisti... ". Signori, se voi siete i professionisti, io la qualifica di dilettante me la tengo ben stretta!

A proposito, sapete come si diventa giornalisti? Bisogna scrivere qualche articolo, farselo pubblicare da qualche parte, ma soprattutto ottenere la presentazione di tre facenti parte della casta. Volete sapere come ci si associa al Rotary...

sabato 15 settembre 2007

La camorra si deve e si può abbattere

Napoli è piena di sole: inonda piazze, lungomari, strade e vicoli.

Fa sbrilluccicare finestre, balconi, cornicioni: screzia le affacciate dei palazzi di sfumature porporine.

Clima caldo, mare vellutato: il sole coreografo dei suoi stessi raggi lasciati cadere sulla lunga distesa marina.

Li lancia in balli avvolgenti, sensuali, accattivanti.

Napoli e le sue “grattachecche” estive, “zeppole e panzarotti”invernali, le scie odorose delle pizze fritte, che s’inerpicano e avvincono i vicoli piu retratti, piu desolati, piu remoti.

Nulla è lasciato al buio, tutto è terso luminoso, palese: anche la camorra lo è.

La camorra non si sussurra qui: si urla.

La camorra non fa distinzioni sessuali: le donne diventano per esigenza, Capi giovanissime.

Le donne di camorra sono bestie feroci: per rabbia e per dovere, si tramutano in carnefici, assassine della loro, e dell’altrui vita.

Tra un ragù, e una parmigiana, organizzano missioni punitive, decidono le sorti di altri uomini.

Napoli, è la camorra: i napoletani son camorristi.

Altrimenti non mi spiego il perche li difendano: sanno, ma stanno zitti. L’omertà non è piu tollerabile.

La Forza militare, non deve essere l’unico mezzo di riscatto: il cittadino insieme ad esso , può rappresentare la svolta.

I napoletani devono piantarsela di puntare il dito contro uno Stato, che non può farcela da solo.

Smetterla di comprare in quel negozio che sanno essere di stampo camorristico.

Disertare i drive-in, le sale bingo, e ogni commercio palesamente gestito da malavitosi.

Abbandonare le case, quando sappiamo vicino la nostra porta esserci un killer.

Andarcene, non dalla città, ma dai loro quartieri bunker, per marcare una linea netta, facendo capire che sappiamo ma che ci rifiutiamo di omogeneizzarci.

Provare ribrezzo anche soltanto per averli incontrati sul pianerottolo.

Come faremmo con un pedofilo, o lo stupratore di nostra figlia. Schifare, disprezzare, odiare.

Senza scrupoli, perche loro son contro la vita.

Invito le forze dell’ordine a presidiare, le zone dove sono maggiormente prolifici i delinquenti.

Sia chiaro ci sono quartieri nei quali loro, le guardie, non entrano, o se lo fanno vengono assalite: avanti ai carri armati allora.

Dobbiamo mettere la camorra in mezzo a due fuochi: polizia a destra, cittadino a sinistra.

Evitare che gli arrestati di un clan, passino per il carcere della loro città: esiliarli abbassando i rischi di un inquinamento altresì facile e scontato.

Un camorrista, non può avvalersi dei tre gradi di giudizio: un solo processo, una sola condanna irrevocabile.

È tempo che i magistrati si adeguano e si uniscano assieme a polizia e cittadini, diventando il terzo fuoco attivo alla lotta della destabilizzazione camorrista.

Le scuole partenopee hanno bisogno di vedersi aggiunte una nuova materia fondamentale: i danni fisici e sociali della camorra.

La camorra non necessita di attacchi labili e incostanti, ma raffiche incrociate da piu fronti.

Questa operazione per circoscrivere la mafia di strada: per quella interna, per quella che si annida nei palazzi del potere, ci vorrà ben altro.

La camorra per essere sventrata, va fatta traballare al suo interno: nelle province, nelle regioni, nei piccoli comuni, si possono leggere nomi di sicura provenienza malavitosa.

La magistratura, aiutata dalla guardia di finanza dovrà istituire un eccezionale pool, addetto esclusivamente alla ricerca di camorristi all’interno delle istituzioni: trovarli, accerchiarli, arrestarli.

La polizia dovrà battere strada, ripulirla senza aspettare nuove faide: lo Stato deve dare carta bianca agli agenti qualificati affinché possano sentirsi autorizzati ad un arresto preventivo.

I cittadini affiancando le divise, abbandoneranno ogni luogo inquinato: anche la gelateria gestita da questi maledetti dovranno lasciar vuota, anche se fa il miglior gelato della città.

Non va sgominata una banda, ma una cultura, una educazione sbagliata ma pur sempre radicata: per questo le scuole, già dalle elementari dovrebbero poter barattare un ora di matematica con un ora di educazione civile. Fatta da agenti avvezzi all’argomento che hanno visto e combattuto la mafia: generali in pensione. Nonni eccellenti, per una rieducazione globale.

Riaffermando un sano vivere sarà, negli anni avvenire piu semplice questa lotta, e piu difficile ri-conclamarla legge napoletana.

Ripulendo le istituzioni, tartassando gli arrestati con mano inclemente e impietosa, ghettizzando i restanti malavitosi nei propri casermoni, unendo forza attiva a forza passiva, rieducando i bambini, Napoli potrebbe rinascere.

Non possiamo lasciare che a combattere la camorra, siano gli stessi affiliati: ed oggi per fare il politico, o il magistrato, qui, è dura; senza lasciarsi corrompere si rischia la vita.

Bisogna insorgere non con manifestazioni, ma una vera e propria presa di distanza da chi sta affossando la città. Non più mischiarsi, nemmeno durante la fila alla posta: i buoni insieme in un lato, i cattivi accerchiati e evitati come lebbrosi.

Napoli si sta sempre piu allontanando dai confini Nazionali; sembrerebbe uno stato a parte: forse un giorno durante una riunione sulla politica estera, sentiremo menzionare il caso partenopeo.

La mafia, è diventata nobile ha imparato le buone maniere, veste da Prada: la camorra è rimasta popolare, contadina, arcaica. Eppure entrambe son vive, e uccidono, devastano, umiliano: polverizzano ogni buon proposito.

Diamoci da fare, realizziamo progetti, riflettiamo sul da farsi e in questo mi rivolgo a tutti coloro che da campani, son stufi di sentirsi dare dei camorristi.

[ Post del 20/03/2007 tratto da Vitteme e Carnefici ]
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venerdì 14 settembre 2007

Miglioriamo la vista ... cambiando il punto di vista


Se il computer e la stessa navigazione in internet potrebbe peggiorarti la vista,
la stessa navigazione, può però farti trovare un metodo per migliorarla.

Il metodo Bates cambia totalmente la prospettiva sul come affrontare il problema visivo dei nostri occhi.

Se riusciremo a realizzarlo con consapevolezza, forse potremmo dire addio a occhiali, lenti a contatto od eventuali interventi laser!

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www.metodobates.it

[ Post tratto da blogdazero ]
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martedì 11 settembre 2007

Non sono un economista, ma....

Dal forum di parolando: http://forum.parolando.org/showthread.php?t=297

Non sono un economista, però i “conti del contadino” penso di saperli fare, o almeno spero.
Come tante altre famiglie Italiane, anche la mia cerca di fare il possibile per arrivare alla fine del mese senza tanti danni
Una famiglia normale come tante altre: moglie, marito, una figlia.
Il padre che lavora come commesso in un negozio di elettrodomestici, la moglie che lavora come operaia nel settore dell’artigianato, (a part time da quando è nata la bambina).

Negli ultimi 5 anni, a parte la nascita della bambina, che ha sicuramente cambiato la nostra vita, e la riduzione dell’orario di lavoro, (pagato, perché stare dietro alla piccola è comunque un gran bel lavoro….), non ci sono state altre variazioni nel nostro stile di vita.
Eppure….
Eppure riusciamo con sempre maggiori difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
Quando sento parlare di inflazione alla Tv o sui giornali, mi si rizzano i (pochi) capelli.
“L’inflazione secondo l’istituto ISTAT è dell’1,8% appena poco superiore a quella prevista….”
Non sono un economista ho scritto, ma credo di non essere neppure completamente rimbecillito!
Così ho voluto fare una piccola ricerca statistica partendo dalle buste paga.
Partiamo dalla mia busta lorda (non netta, attenzione….)
Contratto al commercio – livello 2
gen-02 € 1.389,61
lug-02 € 1.440,38
gen-03 € 1.459,95
apr-03 € 1.465,86
lug-03 € 1.469,80
lug-04 € 1.507,29
dic-04 € 1.557,34
lug-05 € 1.611,28
set-06 € 1.651,86
apr-07 € 1.661,32
lug-07 € 1.667,62
Quindi il risultato è questo:
Aumento percentuale dal 2002 al 2007 della retribuzione lorda : 20 %
Con una media annuale del 4% circa , anche se in realtà sono compresi un paio di scatti d’anzianità, quindi la media reale sarebbe leggermente più bassa.
Il contratto è scaduto da quasi un anno, ma ce ne sono di peggio come vedremo in seguito.


Passiamo adesso alla busta lorda di mia moglie, considerandola come se fosse a tempo pieno, anziché a part time

Contratto Artigianato Chimica Gomma e Plastica
Da notare che questo contratto è scaduto nel dicembre del 2004 così come un altro contratto dell’artigianato, quello che riguarda la ceramica.
Purtroppo il fatto che questi 2 contratti riguardino “solo” circa 3500 aziende e 30000 dipendenti, li fa passare in secondo piano rispetto ad altri contratti nazionali.

apr-02 € 1.000,87
ott-02 € 1.015,59
apr-03 € 1.028,35
ago-03 € 1.040,22
ott-03 € 1.042,19
mar-04 € 1.067,35
ott-04 € 1.081,83
gen-05 € 1.095,42
ago-05 € 1.107,30



Otteniamo quindi questo risultato:
Aumento percentuale dal 2002 al 2007 della retribuzione lorda : 9,03 %
Con una media annua del 1,80% (compresi scatti di anzianità)

Quindi secondo l’Istat, avremmo un inflazione coperta dagli aumenti del contratto di mia moglie e addirittura “abbondantemente” coperta dagli aumenti del mio contratto.

A questo punto quindi sono andato a verificare le spese familiari, ed ho verificato 3 costi, che tutti quelli che hanno un tetto sotto cui dormire, devono obbligatoriamente pagare:
corrente elettrica acqua e gas

Partiamo dalla bolletta della luce con un costo medio del kw/h calcolato in una fascia media (F3)
2002 € 0,10799
2003 € 0,10770
2004 € 0,10590
2005 € 0,12150
2006 € 0,12150
2007 € 0,14521



Quindi dal 2002 al 2007 la variazione complessiva e stata del 34,4% e addirittura negli ultimi 2 anni, l’aumento è stato del 19,5%
Vediamo adesso la bolletta del gas metano (azienda locale toscana), costi per m3
2001 € 0,64
2002 € 0,60
2003 € 0,61
2004 € 0,61
2005 € 0,60
2006 € 0,68
2007 € 0,74


Dal 2002 al 2007 in questo caso l’aumento è stato del 23,3% anzi, se controlliamo meglio, vedremo che l’impennata c’è stata negli ultimi 2 anni.

E adesso, passiamo al bene più prezioso, l’acqua.
Forse converrebbe farla quotare in borsa o farla mettere a Fort Knox! Date un occhiata ai costi degli ultimi anni rilevati sulle bollette di una azienda fornitrice toscana, i costi sono per m3, nello scaglione da 250 a 1500 m3 annui:
2002 € 0,9866
2003 € 1,0167
2004 € 1,0386
2005 € 1,4932
2006 € 1,5108
2007 € 1,5317



Questo vuol dire che dal 2002 al 2007 il prezzo dell’acqua ha subito un aumento del 55,25%
Si, avete letto bene, più del 50 % di aumento, grazie alla stangata applicata tra il 2004 e il 2005.

Quindi, per concludere il dossier, negli ultimi 5 anni le retribuzioni di 2 tipi di contratto hanno avuto aumenti complessivi tra il 9 ed il 20% , mentre 3 beni necessari come acqua, gas e corrente elettrica hanno subito aumenti complessivi tra il 23 ed il 55 %
Forse sarà meglio che qualche economista, torni a scuola per studiare la matematica….oppure si candidi per il “Pinocchio d’oro”

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11 settembre: le ombre si allungano

Ormai sono passati sei anni dall’11 settembre del 2001, eppure quella data continua a sembrare a tutti così vicina, e credo che nessuno riuscirà mai ad allontanarsi veramente da quelle folli immagini che ci rincorrono. L’11 settembre del 2007 dovrebbe essere un giorno di commemorazione, di rimpianto e di riflessione, ma non sarà così: quest’ 11 settembre sarà un giorno di polemiche e di sospetti.Molti ricorderanno l’immagine di un pregevole film in cui un anziano di Manhattan intuisce il crollo delle Twin Towers dalla sparizione dell’ombra che da sempre fagocitava il suo piccolo appartamento. Ma le ombre su quello che realmente sia successo quel giorno non sono sparite… semmai si sono allungate.Nel paese più sciovinista del mondo, un quarto della popolazione non crede alla versione ufficiale della tragedia. Con diverse sfumature che vanno dalle accuse d’inefficienza, a quelle di connivenza, per arrivare a quelle di aperta complicità, il dito si punta contro l’amministrazione Bush. I giornali, americani, hanno preferito far cadere un velo di silenzio, propendendo per l’assunto che se una cosa è troppo assurda per essere vera, sicuramente non è vera. Ciononostante, milioni di americani sono del parere opposto, e i molti nomi illustri ne rendono difficile la classificazione come dietrologi o visionari.Del resto rimane molto difficile trovare spiegazioni plausibili alle incredibili speculazioni di borsa che hanno anticipato l’evento, ai diversi testimoni che confermano esplosioni ai piani bassi degli edifici, ai misteri del volo della United Airlines 93. Inoltre il famoso rapporto ufficiale sui fatti, invece di fugare i dubbi, li alimenta. Nel rapporto si parla il meno possibile dei crolli del World Trade Center. È paradossale, ma è così. Non viene detto che il fuoco non ha mai fatto crollare alti edifici dotati di una struttura in acciaio, e non viene osservato che quei crolli hanno ben 10 caratteristiche comuni alle demolizioni controllate. Non si parla dell'asportazione dell'acciaio e delle macerie, avvenuta in fretta e furia dopo il diradarsi delle polveri e prima che qualunque esperto o commissione avesse la possibilità di esaminarle: quella asportazione avrebbe coperto qualsiasi prova dell'uso di esplosivo. Riguardo lo schianto di un aereo sul Pentagono sono state ignorate alcune delle domande più inquietanti, in modo da favorire la teoria ufficiale: perché i terroristi avrebbero colpito l'Ala Ovest, in fase di ristrutturazione? Il rapporto non dice che foto scattate dalla Associated Press e persino da un marine, mostrano che fino a 30 minuti dopo che il Pentagono sarebbe stato colpito da un 757 a 640 km orari, la facciata non era crollata. Non viene detto che nelle foto si nota che il buco che si formò era piccolo e che nessun Boeing avrebbe potuto starci. Men che meno viene osservato che quelle foto non mostravano nessun Boeing fuori dal Pentagono, né alcun rottame di esso. Il rapporto ufficiale di una Commissione degli Stati Uniti d'America non si chiede perché il sistema anti missili del Pentagono non ha abbattuto il fantomatico Boeing, dato che tale sistema era in grado di abbattere qualsiasi velivolo commerciale nelle vicinanze del Pentagono. La Commissione ha ignorato il “Progetto per un Nuovo Secolo Americano”, documento ad opera di diversi individui che ora fanno parte dell'amministrazione Bush: eppure in quel documento c'era la famosa ed esplosiva frase secondo cui un'altra Pearl Harbour avrebbe aiutato gli Stati Uniti.Potrebbe bastare, ma, a pochi giorni dalla ricorrenza della tragedia, si aggiunge il ridicolo messaggio di Bin Laden: il capo supremo del terrore mondiale invece di rinnovare l’invito alla jihad contro gli infedeli sembra essersi trasformato in arguto commentatore della politica interna americana, pare avere già in tasca la tessera del partito democratico e, visti gli incitamenti allo sciopero fiscale, adombra il sospetto che più che tra le montagne afgane, andasse cercato tra le colline varesine dove deve essere stato a colloquio con i massimi esponenti della Lega Nord.Inoltre sembra decisamente ringiovanito: cosa oltremodo seccante per un popolo che per anni si è fatto in quattro per tentare di non far invecchiare le proprie cariatidi hollywoodiane.La misura mi sembra colma, anche volendoci dimenticare che tutto questo avviene in un paese che ha la necessità di fatturare la guerra come il nostro ha quella di fatturare il turismo. In un paese che ha visto morire un presidente impallinato da qualche centinaio di metri con una carabina da lunapark e che ha invaso una nazione avendo in mano le prove di armi di distruzioni di massa e di atomiche, per tornarsene a casa con un fascio di scimitarre, probabilmente d’arredamento…Qualcuno ha giustamente affermato che la verità sull’ 11 settembre non la conoscerà la nostra generazione, ma io credo che abbiamo il dovere di fare tutto il possibile perché la possa conoscere almeno la prossima.

lunedì 10 settembre 2007

Embrioni-chimera in Gran Bretagna

Si inizia col dire che tutto è scienza, si prosegue dicendo che la meta-fisica è senza senso,

poi la biologia diventa nient'altro che un ramo della fisica e il corpo umano nient'altro che una “macchina”, seppur sofisticata. A quel punto di distruzione dell'etica la popolazione è pronta alle novità più strampalate: da uomini-bestia a uomini-funghi.

I cibi animali contengono già proteine vegetali, il “morbo della mucca pazza” è sorto perché si davano ossa triturate a bovini ed ovini, l'artico si sta sciogliendo, il buco nell'ozono probabilmente si sta allargando. È tutta un'unica “partita di giro”: non è chiaro che con questo neoliberismo/neoefficientismo sfrenato stiamo distruggendo l'ambiente e auto-distruggendoci?

Post tratto da [Appunti di Michele, tomo 2° (http://mikelogulhi.blogspot.com)]
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Mozilla Firefox contrasta Internet Explorer


È ufficiale: l'antagonista per eccellenza di Microsoft Internet Explorer è Mozilla Firefox. La “volpe di fuoco” (anche se c'è chi contesta tale interpretazione del nome) ha raggiunto quota 400 milioni di download. Anche se non tutti coloro che “scaricano” il browser poi effettivamente lo usano, è sicuramente una bella notizia per chi crede nel mondo open source e nella pluralità delle piattaforme, ma anche per i fruitori di internet che non debbono più contare solo sulle concessioni dall'alto di “Zio Bill”. Tale “buona nuova” è ulteriormente puntellata dal fatto che in alcuni Paesi dell'Europa (segnatamente Finlandia e Slovenia) Firefox è posseduto da circa il 50% degli internauti.

Post tratto da [Appunti di Michele, tomo 2° (http://mikelogulhi.blogspot.com)]
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domenica 9 settembre 2007

Esistono le buone notizie ?


Morti, furti, rapine, terremoti, malattie, e ... chi più ne ha più ne metta !
Siete stanchi di leggere o ascoltare le solite cattive notizie ?
Collegativi al sito
buonenotizie.it
e rallegratevi.

[ Post tratto da blogdazero ]
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Giochi in flash gratis

Miniclip.com
è un fantastico sito dove puoi giocare gratuitamente.
I giochi sono fruibili online.
Alcuni possono essere scaricati per poter essere giocati offline:
- Giochi da scaricare

Quello che segue è un simpatico gioco di miniclip.com.
A gioco caricato, clicca su PLAY.
Per muovere l'omino usa le frecce dei tasti cursore
e per saltare usa la barra spaziatrice.
Buon divertimento !



Games at Miniclip.com - Red Beard
Red Beard

Help Red Beard to collect all of the gold.

Play this free game now!!

[ Post tratto da blogdazero ]
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sabato 8 settembre 2007

Biblioteca e audioteca gratuita


Vi ho "lasciato" a luglio con un post riguardante l'archiviazione dei libri via web.
Riprendo ora con un post nel quale vi invito a visitare e soprattutto consultare la biblioteca (e audioteca) liberliber.it
dove potete scaricare e consultare oltre 1300 libri (classici) in formato elettronico e oltre 1700 brani in mp3 riguardanti la musica classica.
Buona lettura e buon ascolto.

[ Post tratto da blogdazero ]
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Mostra la tua biblioteca personale a tutto il mondo !


Su www.anobii.com,
dopo esserti registrato/a (gratis),
puoi catalogare i libri della tua biblioteca personale inserendo semplicemente il codice ISBN.
Se esiste nel loro elenco di 1.500.000 libri,
verrà automaticamente inserito nel tuo catalogo completo di titolo, autore, immagine della copertina ed altro.

Nello stesso momento in cui cataloghi il libro, scopri subito quante persone lo possiedono.
Potrai conoscere chi ha più libri in comune con te e visitare la sua biblioteca.
In questo modo potrai vedere cosa legge chi ha gli stessi tuoi libri !

Puoi esprimere giudizi sui libri e vedere quello degli altri.
Puoi creare e/o unirti ai gruppi che hanno le tue stesse affinità in tema di letture e dialogare con loro attraverso il forum interno dello stesso gruppo.

Hai la possibilità inoltre di vendere o scambiare i tuoi libri.

Per chi ama leggere non può fare a meno di provarlo:
www.anobii.com

[ Post tratto da blogdazero ]
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giovedì 6 settembre 2007

Cari defunti: Europa , Sud-Est Asia, Est Africa, Terra.

Ieri notte è morto Sabani, oggi è l'anniversario della morte di Agnese Gongia Boiagiu, meglio conosciuta come “Madre Teresa di Calcutta”, giorno 31 luglio è stato l'anniversario di Diana Spencer, morta principessa del Galles, ma non da futura Regina.

Al di là delle possibili diatribe sull'utilità della Monarchia nel 21° secolo, che si parli di quella inglese, di quella giapponese, o di quella del Lesotho (l'estensore di questo piccolo e-diario è un fervente repubblicano), non si può dubitare che Diana abbia lasciato un'indelebile traccia di sé in questo mondo postmoderno e (fortunatamente) policentrico. Non l'ha lasciata per essere diventata erede al trono (molti re di nascita sono stati emeriti cialtroni, se non folli sanguinari e guerrafondai), non l'ha lasciata per le sue innumerevoli “love story” con amanti quasi mai irreprensibili, ma l'ha lasciata per il suo interesse per gli ultimi, per il suo “impegno sociale” come si dice oggi, ovvero, per utilizzare una parola di vecchio conio ma, a mio modesto modo di vedere, più esatta, per il suo “altruismo”.

Altruismo di cui non ha difettato certo Madre Teresa, passata alla Storia per il suo indefesso, costante, quotidiano aiuto ai poveri, ai bisognosi, ai malati, agli ultimi. Al di là del Nobel per la Pace nel 1979 (meritatissimo), al di là della durata del Processo di Santificazione (il dubbio sull'esito mi sembra offensivo), Madre Teresa rappresenta (più che degnamente) un simbolo, il simbolo di coloro, uomini e donne, ricchi e poveri, religiosi e laici che si battono per il Prossimo, per la Giustizia, per la Pace. È un'umanità variegata fatta di persone come noi che però sono andati al di là dell'Egoismo, fonte di ogni Male che, come ci ricordava Sant'Agostino è più facile del Bene.

L'Egoismo fa parte della nostra natura animale, l'Altruismo è Qualcosa (qualche materialista ateo potrebbe definirla “splendida follia “) che ci eleva, è una teoria e una pratica degna degli angeli, ma è umana, molto umana. Qualche ateo potrebbe rallegrarsi dei dubbi, documentati, di cui si sarebbe intarsiata l'esperienza di fede di Madre Teresa, ma è (la sua) una gioia effimera, perché la fragilità della Benefattrice di Calcutta la rende ancora più grande. E ancora più vicina a noi.

La morte di Sabani è più recente: per i suoi cari, una ferita aperta. È stato, per certi versi, il più grande imitatore della storia della televisione italiana, forse più di Noschese, probabilmente più di Loretta Goggi. È stato coinvolto in un'inchiesta che metteva in luce il lurido (da sempre) sottobosco del rutilante mondo dello spettacolo. Era innocente? Tendo a credere di sì, ma non ne ho certezza assoluta. So solo che era un grande professionista in un mondo che sta diventando sempre più dequalificato e all'insegna del “Fast Food” (o del “Fast Sex”), anche se mi fanno orrore certi discorsi odierni sull' “utilità sociale” dello spettacolo.

Che dite?” “Sto dimenticando qualcuno?” Sì, in questi 6 giorni ci sono gli anniversari anche di Dodi Al-Fayed, dell'autista Henry Paul e di trilioni di altre persone. La morte è una livella, diceva il grande Totò, ma, aggiungo io, al di là c'è Qualcosa. O, almeno, Credo che sia.